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Afte, come si formano e come curarle? Ecco cosa dice lo Studio Dentistico Sanbenedetto

Le afte sono piccole lesioni che si formano all’interno della bocca, sui tessuti molli della mucosa orale (palato, guance, lingua) o alla base delle gengive. Alla vista sono simili a piccole abrasioni di pochi millimetri, rotondeggianti o ovali di colore biancastro e circondati da un alone rosso. Si manifestano singolarmente o a gruppi. Possono essere molto dolorose, impedendo di mangiare o parlare, ma normalmente guariscono nel giro di una o due settimane. In alcuni soggetti tendono a ricomparire con una certa frequenza (stomatite aftosa recidivante) creando notevole disagio. Le afte non sono contagiose.

L’origine e il meccanismo che porta alla comparsa delle afte non è del tutto noto. C’è sicuramente una componente genetica e immunologica, ma quello che ad oggi sappiamo è che si presentano a seguito di diversi fattori: stress, debilitazioni fisiche, traumi (masticazione accidentale di guancia  o lingua, apparecchi ortodontici, cibo croccante) fase luteale del ciclomestruale. Sembra ci sia un collegamento della ricorrenza delle afte e la carenza di vitamine del gruppo B, alcune malattie croniche del tratto digerente e la celiachia.

Spesso le afte guariscono spontaneamente nel giro di una o due settimane ma possono essere molto dolore. Per accelerare la guarigione o alleviare il dolore alcuni consigli sono:

  • Eliminare dentifrici troppo aggressivi e preferire quelli alla aloe o al propoli
  • Evitare cibi piccanti o acidi o irritanti come pomodoro,ananas, arance pompelmo, alcune spezie
  • Usare il Tea tre oil da applicare con un cotton fiock o diluire in acqua e usare come collutorio
  • Usare prodotti specifici, gel o spray, che trovate  in farmacia che contengono un piccolo quantitativo di anestetico o antinfiammatori.

 

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl (Direzione sanitaria dottoressa Angela Morra, Aut n. 155 comune di San benedetto del Tronto) si trova in via Puglia 70, a San Benedetto del Tronto. Per informazioni chiama il numero 329 207 8076. Per visitare la pagina facebook clicca www.facebook.com/sanbenedettosrl

 

Alito cattivo, da cosa dipende? Ecco cosa ci dice lo studio dentistico Sanbenedetto srl

L’alitosi è una condizione molto comune che può colpire il 25% della popolazione; è una condizione molto fastidiosa e può influenzare le relazioni e i rapporti con gli altri.

Le cause dell’alitosi sono da ricercarsi in generale nel 90% nella bocca e nel 10% altrove.

A volte è dovuto a problemi alimentari, o digestivi (reflusso gastroesfageo o difficoltà a digerire particolari alimenti) o  a tonsilliti, al diabete, così come altre malattie ai polmoni e al fegato, che provocano dei problemi metabolici,causa di alito cattivo.

Altre  volte invece  il cattivo alito dipende dal cavo orale non in salute: in questo caso è importante andare subito dall’igienista dentale o dal dentista perché può essere un campanello d’allarme per malattie infettive/infiammatorie come la parodontite .

In questo caso sarà il professionista ad eseguire tutti i trattamenti che rimuovono placca e tartaro sopra e sotto gengiva, e insegnandovi a rimuovere la placca dagli spazzi interdentali, a pulire la lingua o nel caso di portatore di protesi o apparecchi ortodontici a pulirli al meglio. A voi spetterà però il compito più importante: quello di mantenere il risultato seguendo i consigli domiciliari che vi darà.

Anche le carie e gli ascessi fanno si che si senta cattivo odore, anche in questo caso l’unico a poterci aiutare è il dentista.

La saliva gioca un ruolo fondamentale in quanto ha una duplice azione nella detersione e per il suo effetto tampone. Perciò una riduzione del flusso salivare, a causa di alcuni farmaci, radio o chemioterapia o di alcune malattie delle ghiandole salivari o anche del fumo, può avere un impatto enorme sulla genesi dell’alitosi.

L’alito cattivo è un problema da non sottovalutare. Le cause sono molteplici e potrebbe essere sintomo di una malattia importante.

La terapia è strettamente correlata alla diagnosi ma in generale alcuni consigli possono essere:

-Mantenere sano il cavo orale con una corretta pulizia quotidiana di denti, lingua e spazi interdentali;

-Sedute di igiene orale professionale almeno ogni 6 mesi (in caso di malattia parodontale più spesso e sarà il vostro specialista a indicarvi il richiamo più giusto);

-Evitate il fumo e non solo per avere un alito fresco;

-Nutrizione attenta ad alcuni alimenti (cibi grassi e alcool);

-Corretta idratazione: bevete acqua regolarmente.

 

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl (Direzione sanitaria dottoressa Angela Morra, Aut n. 155 comune di San benedetto del Tronto) si trova in via Puglia 70, a San Benedetto del Tronto. Per informazioni chiama il numero 329 207 8076. Per visitare la pagina facebook clicca www.facebook.com/sanbenedettosrl

 

 

 

 

Andare dal dentista in fase 2, ecco le regole spiegate dallo studio dentistico Sanbenedetto srl

Tornare dal dentista dopo tutto quello che abbiamo sentito al tg o vissuto di persona potrebbe preoccupare.

Ecco perché lo Studio Dentistico Sanbenedetto srl teneva a rassicurarvi di quanto era già, ed è tuttora, alto il livello di sicurezza nell’ambiente odontoiatrico.

Gli studi odontoiatrici sono, infatti, abituati a garantire alti livelli di sanificazione e sterilizzazione già prima del covid-19 ma hanno attuato, in questo particolare periodo storico, dei protocolli atti a potenziare tali  livelli, protocolli basati su un documento prodotto dal tavolo tecnico dell’odontoiatria consegnato al comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute in attesa di validazione.

Entrare in uno  studio dentistico oggi vi potrà sembrare un po’ strano, sicuramente diverso, ma sappiate che tutto quello che verrà fatto serve a garantire la sicurezza per pazienti e operatori:

1. Si può accendere allo studio dentistico solo su appuntamento dopo aver superato un triage telefonico, cioè vi saranno fatte domande sul vostro stato di salute (indistintamente a tutti)

2. Una volta in studio tali domande vi saranno ripetute e fatto firmare un questionario.

3. Vi sarà chiesto di andare in studio con la mascherina che toglierete solo una volta seduti in poltrona.

4. All’ ingresso in studio vi verrà chiesto di lavarvi le la mani con soluzione alcolica e vi saranno consegnati guanti e calzari da indossare. Troverete una sala d’attesa vuota, priva di riviste, giornali e giochi per bambini.

5. Importantissmo è rispettare l’orario dell’appuntamento che vi è stato dato, sottolineando che arrivare in anticipo potrebbe essere altrettanto sconveniente che arrivare in ritardo, al fine di non creare incontri tra i vari pazienti.

6. Per non creare assembramenti in sala d’attesa vi sarà chiesto di andare da soli (fatta eccezione per disabili, anziani,etc..) e in caso di minori accompagnati da un solo genitore.

7. Prima dell’ingresso nell’aerea operativa, vi sarà chiesto di lasciare giacche, borse, cellulari e altri effetti personali in apposite buste.

8 .Una volta seduti in poltrona vi verrà chiesto di fare degli sciacqui per poter abbattere la carica virale e batterica.

9. Potreste non riconoscere il vostro dentista perché, oltre ai soliti camici, ci sarà la necessità di indossare camici monouso o tute monouso idrorepellenti, occhiali protettivi o schermi, mascherine,etc..

Lo Studio Dentistico Sanbenedetto srl ti chiede un po’ di pazienza e collaborazione, ma è pronto a prendersi cura del tuo sorriso, sperando di tornare presto a mostrarlo senza la mascherina.

 

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl (Direzione sanitaria dottoressa Angela Morra, Aut n. 155 comune di San benedetto del Tronto) si trova in via Puglia 70, a San Benedetto del Tronto. Per informazioni chiama il numero 329 207 8076. Per visitare la pagina facebook clicca www.facebook.com/sanbenedettosrl

Che cos’è una pulpite? Ce ne parla lo studio dentistico Sanbenedetto

Cos’è una pulpite? E perché bisogna devitalizzare un dente?

Uno stimolo irritativo prolungato, di solito legato alla presenza di una carie profonda non trattata per un periodo abbastanza lungo, porta all’infiammazione della parte vitale del dente, la polpa. Questa è un tessuto molle, contenuto in uno spazio interno alla corona detto camera pulpare, che si continua lungo dei canali all’interno della radice o delle radici.

La polpa dentale contiene vasi e nervi. Per questo, quando si infiamma induce un dolore pulsante, spesso molto forte. La polpa si trova in uno spazio chiuso: l’afflusso di sangue (l’infiammazione, appunto) determina quindi un “effetto pentola a pressione”. Progressivamente, si passa da un’infiammazione, una pulpite reversibile a una pulpite irreversibile e, infine, alla morte del tessuto pulpare (necrosi).

Come suggerisce il termine, la pulpite irreversibile è un quadro che non può più risolversi con farmaci, né tantomeno in modo spontaneo. Il dentista è quindi obbligato a rimuovere la polpa: essendo questa la parte vitale del dente, il trattamento viene detto devitalizzazione.

La pulpite, come detto, è una condizione molto dolorosa. Devitalizzare un dente però può essere necessario anche in assenza di dolore, per altre ragioni. Una volta eseguita l’anestesia, attraverso manipoli rotanti (gli stessi usati per asportare il tessuto cariato), il dentista deve accedere alla camera pulpare. La polpa viene asportata attraverso strumenti manuali e rotanti che hanno una forma affusolata, adatta a sagomare i canali, e con l’utilizzo di appositi liquidi irriganti.

Una volta ripuliti da polpa e materiale infiammatorio, i canali vengono asciugati e sigillati, utilizzando coni di guttaperca (un materiale simile alla gomma) e cementi specifici. A questo punto si potrà procedere alla ricostruzione della corona: a seconda della quantità di tessuto perso, potrà essere sufficiente una semplice otturazione o sarà necessario ricoprire il dente con una corona protesica. Si tenga presente che la devitalizzazione di un dente ne comporta un aumento della fragilità, e quindi molto spesso potrebbe richiedere una ricostruzione più impegnativa.

L’intera procedura (esclusa la ricostruzione) può essere breve, un’ora circa, o protrarsi più a lungo, anche per più appuntamenti. I denti non hanno tutti lo stesso numero di canali e vi possono essere complicanze, ad esempio sanguinamento. Il dentista viene sicuramente facilitato se trova collaborazione (e pazienza) in chi gli sta davanti.

La devitalizzazione, detta anche trattamento canalare, è impegnativa ma normalmente indolore grazie all’anestesia. Una volta esaurita la sua efficacia, nelle ore e nei giorni successivi al trattamento, è possibile soffrire di alcuni disturbi e di una moderata dolenzia. Questa può essere facilmente trattata tramite l’uso di antidolorifici della classe degli antinfiammatori non steroidei (FANS).

La pulpite rappresenta un’urgenza abbastanza frequente anche in questo particolare periodo storico. In caso quindi di dolore pulsante bisogna contattare telefonicamente il proprio dentista il quale vi darà le opportune indicazioni per risolvere la situazione.

 

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl (Direzione sanitaria dottoressa Angela Morra, Aut n. 155 comune di San benedetto del Tronto) si trova in via Puglia 70, a San Benedetto del Tronto. Per informazioni chiama il numero 329 207 8076. Per visitare la pagina facebook clicca www.facebook.com/sanbenedettosrl

Black Stains, di cosa si tratta? Parola allo studio dentistico Sanbenedetto srl

Hai notato delle macchiette nere come quelle in foto sui tuoi denti o su quelli dei tuoi bambini nonostante laviate i denti?

Potrebbe trattarsi di black stains, lo studio dentistico Sanbenedetto ti spiega di cosa si tratta.

Si tratta di una colorazione endogena, caratterizzata da punti neri ad aspetto lineare tipicamente non coalescenti, localizzata prevalentemente sul colletto del dente vicino la gengiva . Si ritiene che il pigmento scuro derivi dall’interazione tra batteri cromogeni (in particolare Actynomices) e il ferro presente all’interno del cavo orale.

L’elevata concentrazione di ioni ferrici nella saliva è causata da disordini dell’omeostasi del ferro che consistono nel sovraccarico di ferro nei tessuti e secrezioni e nella carenza di ferro in circolo. Inoltre, il regolare consumo di alimenti ricchi in ferro e di integratori contenenti ioni ferrici, durante la gravidanza o la prima infanzia, favorisce lo sviluppo di un microbiota cromogeno.

Il back stains può interessare sia i denti decidui (con una prevalenza che varia dal 2 al 16%) che quelli permanenti ma tende a regredire con lo sviluppo puberale a causa del variare della flora batterica. Anche se le macchie sono  particolarmente antiestetiche, questi batteri non sono assolutamente patogeni.

La soluzione sta in periodiche sedute di igiene professionale dal dentista poiché tale colorazione tende ad riapparire frequentemente. Un valido aiuto sembra essere rappresentato dall’assunzione di preparati probiotici a base di Lattoferrina che, sottraendo ferro all’ambiente, inibisce la formazione di BS. Ulteriori studi saranno necessari in tal senso.

L’aspetto positivo è che sembra che  i soggetti affetti da BS sono più protetti dai processi cariosi rispetto ai soggetti sani.
Ciò potrebbe dipendere da:
– una predominanza significativa di batteri cromogeni rispetto ai batteri responsabili della carie;
– Effetto cariostatico del ferro: studi recenti hanno dimostrato che il ferro ha la capacità di ricoprire la superficie smaltea con una serie di strati che forniscono protezione dai prodotti acidi;
– Capacità tampone della saliva: studi recenti hanno dimostrato una maggiore capacità tampone della saliva dei soggetti con BS. Ciò causa migliori relazioni biochimiche durante il processo di demineralizzazione-remineralizzazione esercitando, quindi, un impatto positivo nella protezione dalla carie.

Si consiglia comunque  una visita dal proprio dentista per accertare la diagnosi di questa problematica e per ricevere consigli e indicazioni in merito.

 

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl (Direzione sanitaria dottoressa Angela Morra, Aut n. 155 comune di San benedetto del Tronto) si trova in via Puglia 70, a San Benedetto del Tronto. Per informazioni chiama il numero 329 207 8076. Per visitare la pagina facebook clicca www.facebook.com/sanbenedettosrl

Come far lavare i denti ai più piccoli? Ecco alcuni consigli dello studio dentistico Sanbenedetto

Mio figlio non si fa lavare i denti” e “mia figlia non vuole lavarsi i denti” sono affermazioni che si sentono dire spesso dai genitori.

Cosa possiamo fare per provare a superare problemi come questi?  Ecco alcuni consigli dello studio dentistico Sanbenedetto.

Le abitudini che i bambini acquisiscono entro i 4-5 anni di età sono importantissime, quindi il primo consiglio è creare da subito quella del lavaggio dei denti.

Appena spunta il primo dentino potete pulirlo voi genitori con una garzina intorno ad un dito e man mano che il bimbo cresce aggiungere un spazzolino piccolo e super morbido, prima utilizzato da voi poi lasciato in mano sua. Nel momento in cui inizia a maneggiarlo, è fondamentale che lo faccia imitando voi, possibilmente sia mamma che papà, così che l’efficacia dell’imitazione sia più potente.

Dal primo anno di età l’abitudine deve esserci e può essere vissuta come momento di gioco, ad esempio spazzolarsi ascoltando ( e ballando, perché no! ) un canzone, o guardando un cartone animato a tema.

Anche le letture per bambini possono essere molto utili per trasmettere insegnamenti e aiutare i genitori a impostare le routine che porteranno i figli ad essere sempre piu indipendenti. I libri che parlano di denti e bocca sono dei validi alleati per motivare i bambini a prendersi cura del loro sorriso.

Quindi dare il buono esempio e metterci un po’ di gioco e creatività e vedrete che lavare i denti sarà un piacere anche per i bambini!

 

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl (Direzione sanitaria dottoressa Angela Morra, Aut n. 155 comune di San benedetto del Tronto) si trova in via Puglia 70, a San Benedetto del Tronto. Per informazioni chiama il numero 329 207 8076. Per visitare la pagina facebook clicca www.facebook.com/sanbenedettosrl

 

Cos’è il trauma dentario? Ce lo spiega lo Studio dentistico Sanbenedetto srl

ll trauma dentario avviene sempre inaspettatamente e pertanto richiede una terapia d’urgenza, un piano di trattamento congruo e controlli a distanza. La frequenza dei traumi dentali è alta e colpisce circa il 20% dei bambini in dentizione decidua ed oltre il 15% della dentizione permanente. Le cause più frequenti di traumi sono rappresentate dal gioco (56%), dalle attività sportive (21%), da incidenti stradali (11%) e da atti di violenza (12%). Il tipo di lesione varia col variare dell’età del soggetto.

I denti più colpiti sono gli incisivi centrali superiori (50%) e laterali superiori (30%) sia nei decidui che permanenti. È importante una prevenzione primaria, con l’utilizzo di paradenti, in ambiente sportivo;,con riduzione dei fattori di rischio predisponenti, come ad esempio l’aumento della protrusione dentale associata ad incompetenza labiale. Raramente il trauma interessa un solo dente ma più elementi dentali vengono coinvolti a volte in modo subdolo per cui richiedono controlli radiografici attenti e controlli della vitalità nel tempo.

Il trauma puo portare poi a diverse tipologie di danno:

Danno sul dente stesso: ci possono essere frattura dello smalto, frattura smalto/dentina frattura con esposizione pulpare, frattura della radice del dente.

Danno sui tessuti di sostegno che interessano l’osso, con frattura dell’alveolo, ovvero di una o più pareti ossee della sede del dente – frattura del mascellare superiore o inferiore

Danno sui tessuti di sostegno che interessano il parodonto, concussione e sublussazione, ovvero una lieve mobilità, un allentamento dalla sede del dente.

Che cosa fare in questi casi? Bisogna prima di tutto fare una distinzione in caso si tratti di denti da latte o permanenti perchè cambierà il tipo di approccio. In generale i traumi sui denti da latte sono più facilmente risolvibili anche spontaneamente. Ovviamente poi l’intervento sarà diverso a seconda della tipologia di danno. Sicuramente la prima cosa da fare è chiamare tempestivamente il proprio dentista che  darà le giuste indicazioni a seconda del caso.

Nell’eventualità si sia verificata la rottura di un pezzo di dente o l’avulsione del’intero dente e si riesce a recuperare l’elemento bisogna  conservarlo nella saliva, o nella fisiologica o nel latte. In questi casi  il fattore tempo è fondamentale pertanto chiamare subito il proprio dentista.

 

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Quali sono i cibi che fanno male ai denti? Risponde lo Studio dentistico Sanbenedetto srl

Ti sei mai chiesto se ci siano cibi che danneggiano i tuoi denti? Vediamolo insieme con lo Studio Dentistico Sanbenedetto.

Ci sono molte caratteristiche da tenere conto per capire se un alimento fa bene o male ai denti.

Innanzitutto la consistenza: gli alimenti fibrosi e compatti portano una maggior masticazione di questi,comportando una prima forma di detersione  in quanto gli alimenti strofinando sulla superficie dei denti rimuovono la placca ed inoltre la masticazione porta un aumento di salivazione che ha un grandissimo potere di tamponare il ph acido della bocca. Nei bambini poi masticare cibi fibrosi è fondamentale per il corretto sviluppo delle ossa mascellari. Quindi Sì a frutta e verdura cruda (mele, carote, finocchi) mentre cibi appiccicosi comportano un maggiore tempo di contatto tra alimento e dente e se contengono zuccheri verranno metabolizzati per più tempo dai batteri e quindi maggior rischio carie.quindi attenzione a caramelle e cioccolato!

Altra caratteristica importante è l’acidità degli alimenti. Sotto i 5.5ph i nostri denti si demineralizzano, perdono calcio e fosfato e portano un indebolimento dello smalto. Va da sè che mangiare e bene con frequenza alimenti con ph acido potrà con il tempo compromettere la salute dei denti, quindi No a bevande gassate, energy drink,mordere limoni…Di contro ci sono alimenti che hanno proprietà batteriostatiche, remineralizzanti o neutralizzanti il ph acido, quindi la loro assunzione comporterà un ambiente nemico per i batteri  ed uno smalto più protetto: Sì a formaggi, yogurt, mirtilli, acqua…

Bisogna infine valutare la quantità di zuccheri negli alimenti facendo particolare attenzione a quelli semplici che sono più facili da metabolizzare per i batteri rispetto agli zuccheri complessi che sono quindi da preferire (pane, pasta, patate). Impariamo a guardare la lista ingredienti per capire se  sono stati inseriti zuccheri aggiunti e in quali quantità. No a merendine confezionate, cibi pronti,succhi di frutta. Se proprio abbiamo voglia di un dolce meglio farlo in casa!!!

 

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Andare dal dentista ai tempi del coronavirus. Parla lo studio dentistico Sanbenedetto srl

Lo studio dentistico Sanbenedetto srl parla delle modalità di comportamento dei pazienti in questa situazione di emergenza da coronavirus. Di seguito la comunicazione.

La nostra attività odontoiatrica prevede da sempre una serie di misure atte a ridurre al minimo il rischio biologico e la trasmissione delle infezioni crociate. In questo preciso periodo storico abbiamo cercato  di applicarle, se possibile, in modo ancor più attento e scrupoloso dato le particolari modalità di trasmissione del virus Covid-19: ad esempio dopo ogni paziente, ricambiamo l’aria nell’ambiente, dato che, secondo la letteratura, Covid-19 permane sospeso nell’aria a lungo ed è dimostrata la possibilità di contagio indiretto attraverso l’aerosol o programmando  gli appuntamenti in modo da non affollare la sala d’attesa. Oltre a quello a cui siamo abituati quotidianamente , sono state poi adottate delle misure cautelative aggiuntive per il rispetto delle regole ministeriali e per il rispetto del senso civico.

Tuttavia alla luce del nuovo decreto annunciato dal Presidente del Consiglio stiamo stati invitati dall’Andi, Aio, Cao  a ridurre le nostre attività professionali ai casi indifferibili e a modulare l’attività professionale in modo da gestire responsabilmente gli accessi negli studi odontoiatrici al fine di contribuire a minimizzare la diffusione del virus. Pertanto siamo costretti a rimandare gli appuntamenti meno urgenti ma restiamo aperti per portare a termine prestazioni necessarie al benessere dei nostri pazienti e soprattutto rimaniamo a disposizione per le urgenze contattandoci telefonicamente.

Non abbandoniamo i nostri pazienti, anche per evitare che si rivolgano a guardie mediche o pronti soccorsi per un mal di denti, strutture già sovraccariche di lavoro in questo periodo, ma chiediamo massima collaborazione invitandoli:

-a rimandare ogni trattamento non ritenuto indispensabile

-a recarsi in studio solo su appuntamento.

-a comunicare telefonicamente se provenienti dalle zone rosse, se in quarantena o se venuti a contatto con persone potenzialmente a rischio

– a presentarvi in studio, ove possibile, NON accompagnati per evitare inutili affollamenti in sala d’attesa.

-a restare a casa se si ha la percezione di uno stato di salute non ottimale (tosse, febbre, sintomi influenzali)

In questo momento è necessario agire con senso di responsabilità, ciascuno deve fare la propria parte e noi odontoiatri la nostra, non solo per rispetto ai nostri pazienti e al nostro personale di studio, ma anche per i colleghi medici ospedalieri in prima linea. Dunque, laddove possibile, continuiamo a operare applicando ogni misura necessaria e confidando nel buon senso di tutti.

Vii terremo costantemente informati su ulteriori eventuali aggiornamenti riguardanti ordinanze. Siamo certi che ognuno di noi adotterà il comportamento più responsabile in questa fase così drammatica del nostro Paese perché solo tutti insieme ne usciremo.

 

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Ma la carie che cos’è? Risponde lo studio dentistico Sanbenedetto srl

Molti pensano che la carie sia solo un buco su un dente sottovalutando il motivo per cui quel “buco” si è formato. È forse proprio per questo motivo che la carie è la malattia più diffusa al mondo! Nove persone su dieci, nel corso della loro vita, avranno a che fare almeno una volta con questa patologia.

La carie è una malattia infettiva, cioè è dovuta alla proliferazione di determinati batteri presenti nella nostra bocca che, in determinate condizioni favorevoli, si aggregano creando un biofilm e producendo un ambiente acido metabolizzando gli zuccheri che ingeriamo. Questo ambiente acido crea dapprima una demineralizzazzione dello smalto, cioè del tessuto duro più esterno del dente che può poi portare alla formazione di una cavità fino a raggiungere gli strati più interni del dente e dare dolore.

Essendo una malattia infettiva, la carie è trasmissibile, ma solo nei primi anni di vita. Quando nasciamo infatti, la nostra bocca è sterile e viene colonizzata pian piano dai batteri. È stato visto, in particolare,  che vi è una trasmissione verticale dei batteri cariogeni dalla madre al bambino o del genitore in generale che con scambi di saliva – assaggiando la pappa, leccando il gelato, lavando il ciuccio con la propria saliva – trasmettono i propri batteri al bambino.

Non è stata dimostrata, invece, la predisposizione genetica della malattia cariosa. Sono state invece dimostrate come ereditabili delle condizioni che possono favorire lo sviluppo della malattia cariosa, come il flusso salivare (più o meno abbondante), la qualità dello smalto del dente (più o meno buono). Inoltre, alcune malattie possono favorire la carie, ad esempio il reflusso gastro-esofageo e il diabete.

La carie viene poi definita una patologia multifattoriale perché per insorgere devono verificarsi diversi fattori contemporaneamente; non è necessario solo che nella nostra bocca ci siano i batteri cariogeni per svilupparla, perché questi batteri hanno bisogno delle condizioni ideali per diventare dannosi. Le due condizioni principali scatenanti sono: un’alimentazione ricca di zuccheri e lo scarso livello di igiene orale di genitori e bimbi.

La carie si può sconfiggere, ma per farlo non bisogna solo fare un’otturazione perché questo significa solo mettere un cerotto sulla ferita! Attenzione: l’otturazione è assolutamente necessaria quando c’è una cavità, ma per guarire dalla carie bisogna agire sulle nostre abitudini e  comportamenti, quindi cambiare i nostri stili di vita.

 

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