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Infiammazioni articolari e muscolari al tappeto, con la cannabis light. Ce ne parla Weedy Point

Il cannabidiolo – più comunemente noto come CBD – di recente è diventato onnipresente nel mercato, e per buoni motivi: si ritiene che sia efficace nel trattamento di un elenco di condizioni patologiche, compresa l’infiammazione delle articolazioni e dei muscoli. Gli studi fino a oggi condotti hanno dimostrato che il CBD per dolori muscolari non è solamente efficace, ma è anche potente.

Molte persone non ritengono necessario usare il CBD come integratore pre-allenamento, ma gli atleti che desiderano combattere la fatica dopo un intenso esercizio fisico possono usarlo come integratore per il recupero muscolare.

Fino a poco tempo fa, la maggior parte delle persone dopo un intenso allenamento tendeva ad acquistare l’ibuprofene, esponendosi ad alti rischi soprattutto in caso di un suo uso continuato e abituale.

In effetti, i decessi causati dall’assunzione di farmaci FANS – Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei – sono innumerevoli.

Ecco perché potrebbe essere consigliabile utilizzare al loro posto i farmaci cannabinoidi nella terapia del dolore: l’olio di CBD, infatti, è un integratore più potente, meno tossico e naturale, anche se nuovo per la nostra cultura, e che per tale ragione necessita di ulteriori studi sulla sua potenza e i suoi effetti.

CBD: terapia del dolore in caso di sovraffaticamento muscolare
Dal momento che il CBD è noto per alleviare l’infiammazione, ridurre gli spasmi muscolari, alleviare il dolore e l’ansia, non c’è dubbio che può essere un buon integratore per gli sportivi avidi di includerlo nel loro stile di vita attivo.

In effetti, si ritiene che l’olio di CBD per dolori muscolari sia uno dei migliori integratori antinfiammatori oggi presenti sul mercato, poiché consente ai muscoli di guarire e diventare molto più forti, rispetto ai prodotti tradizionali.

Si pensa anche che il CBD aiuti le persone a dormire meglio la notte, che è il momento migliore per il recupero muscolare: quando dormi, infatti, il corpo produce melatonina, un ormone della crescita umano che facilita il recupero muscolare appunto. Ciò significa che, se non dormi abbastanza a causa dei dolori, i muscoli non si riprendono. Ecco perché l’olio di CBD per dolori muscolari viene utilizzato come integratore post-allenamento per aiutarti a dormire meglio.

CBD: dolori muscolari al tappeto con il cannabidiolo!
Invecchiando e cercando di rimanere attivi, diversi tipi di dolori muscolari sembrano diventare sempre più comuni. Inoltre, con il passare dell’età, si tende ad avere una maggiore probabilità di infortunarsi durante lo sport. Ci sono varie opzioni per tenere a bada i dolori muscolari, come per esempio i trattamenti di chiropratica e riabilitazione specializzati, i farmaci da prescrizione o da banco, i massaggi profondi. Tuttavia, i farmaci cannabinoidi nella terapia del dolore sembrano essere più efficaci. Il CBD è un composto completamente naturale e non tossico che può essere assunto regolarmente, senza doversi preoccupare di effetti collaterali indesiderati o di danni al corpo. Questo è il motivo per cui il CBD per dolori muscolari è diventato così popolare negli ultimi anni.

Quando il corpo avverte dolore, i recettori nervosi chiamati nocicettori trasmettono segnali al cervello per dirgli che il danno è stato causato a una parte del corpo. Questo è in parte un sistema di avvertimento, simile a quando tocchi qualcosa di caldo e il dolore ti fa allontanare la mano. Esistono diversi tipi di dolore che possono aiutare a isolare la causa del danno al corpo, anche se la percezione e la descrizione del dolore dell’individuo a volte rendono difficile l’analisi. Quando il corpo rileva danni, le sostanze chimiche chiamate prostaglandine vengono rilasciate attivando i recettori nervosi che iniziano a inviare il messaggio di dolore al cervello.

Un antidolorifico funziona attraverso il sistema nervoso centrale: previene la produzione di questi prodotti chimici, bloccando così i recettori del dolore nel cervello. In realtà, il dolore è ancora lì, tuttavia il cervello è ingannato nel pensare che non lo sia.

Se, tuttavia, il danno è di origine muscolare, può essere più efficace utilizzare i miorilassanti, poiché questi funzionano nel sito reale del muscolo e aiutano a ridurre la rigidità e la tensione nel muscolo e, quindi, a ridurre il dolore. I farmaci tradizionali non sono rilassanti muscolari naturali. Nessuno di questi due disturbi è in realtà naturale. Pertanto, quando cerchi un rilassante muscolare naturale, dovresti considerare la cannabis, antidolorifico naturale che ha anche dimostrato di alleviare efficacemente il dolore muscolare.

I farmaci cannabinoidi nella terapia del dolore colpiscono il corpo interagendo con i recettori chimici presenti nel sistema nervoso. Il cervello ha recettori che rispondono ai neurotrasmettitori chiamati endocannabinoidi. Gli endocannabinoidi sono prodotti naturalmente nel corpo e vengono trasmessi attraverso il sistema nervoso periferico e centrale al cervello.

Il CBD per dolori muscolari ha la capacità di influenzare direttamente la velocità dei messaggeri chimici rilasciati quando si verifica il dolore. Aumenta anche in modo significativo la fornitura di endocannabinoidi da parte dell’organismo. Pertanto, il CBD per dolori muscolari aiuta in due diversi modi: favorendo il rilassamento muscolare e riducendo la spasticità. In altri termini, i farmaci cannabinoidi nella terapia del dolore hanno dimostrato di poter essere la chiave per un ottimo rilassamento muscolare naturale.

 

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Infiammazioni, reumatismi, fibromialgia: come curarli con il CBD. L’intervista di Weedy Point al dottore svizzero Fankhauser

Il CBD (cannabidiolo) è una sostanza del gruppo dei cannabinoidi contenuta nella canapa (Cannabis sativa). Si ritiene che il CBD contrasti le infiammazioni e i dolori infiammatori. Weedy Point ha chiesto al dottor Manfred Fankhauser le sue valutazioni ed esperienze. La sua farmacia di Langnau, BE, fornisce preparati a base di cannabis contenenti CBD e/o THC prevalentemente a pazienti che soffrono di dolore.

Lega svizzera contro il reumatismo: Qual è la differenza tra CBD e THC?

Dottor farmacista Manfred Fankhauser: CBD e THC si assomigliano molto dal punto di vista chimico. Hanno lo stesso numero e tipo di elementi di carbonio, idrogeno e ossigeno, ma a causa delle differenze strutturali questi principi attivi si comportano in modo diverso.

A differenza del THC, il CBD non ha effetti inebrianti e vi esercita perfino un effetto di contrasto.

Un’altra differenza è che il THC è molto più studiato del CBD.

Il CBD è consigliabile in caso di reumatismi?

Sì, ma bisogna considerare il fatto che il principale punto di forza del CBD non è il contrasto del dolore. In quest’ottica è più efficace il THC, i cui effetti antidolorifici sono ben documentati soprattutto nel caso della sclerosi multipla. Il CBD si distingue piuttosto per il suo potente effetto antinfiammatorio.

Quindi consiglia specificamente il CBD in caso di una malattia reumatica infiammatoria?

No. Le proprietà antinfiammatorie del CBD sono più efficaci in combinazione con le proprietà antidolorifiche del THC. Lo confermano numerosi risultati di ricerche sulla cannabis, studi di osservazione ed esperienze comunicate dai medici curanti o direttamente dai pazienti. In caso di artrite consiglierei quindi un olio o una tintura contenente entrambi i cannabinoidi, CBD e THC.

E per le altre forme reumatiche?

L’efficacia della combinazione tra effetto antidolorifico del THC e antinfiammatorio del CBD è comprovato anche in caso di artrosi, reumatismi extra-articolari, mal di schiena cronico e osteoporosi.

E per la fibromialgia?

Negli ultimi undici anni, la nostra farmacia ha fornito preparati a base di cannabis contenenti CBD e THC a circa 100 pazienti fibromialgici, ricevendo spesso feedback positivi.

Come spiega la grande attenzione nei confronti del CBD?

Potrebbero esserci diverse ragioni. Numerosi fornitori fanno pressione sul mercato per vendere i propri prodotti a base di CBD equiparandoli a rimedi miracolosi per il maggior numero possibile di patologie. Il CBD, però, non ha assolutamente queste proprietà.

Quindi sconsiglia l’uso del CBD?

Assolutamente no! Ci sono molti validi prodotti a base di estratti vegetali contenenti CBD vendibili liberamente. Oltre al CBD, questi prodotti contengono l’intera gamma naturale di cannabinoidi e altre sostanze della canapa ancora poco studiate.

Ci sono però anche aspetti negativi. Nelle analisi a campione sono stati trovati residui di pesticidi. Siccome i prodotti a base di CBD vendibili liberamente non sono medicamenti omologati, mancano anche le indicazioni di dosaggio. Inoltre, le quantità indicate (per esempio 5% o 10% di CBD) non sono sempre affidabili. Manca un controllo della qualità.

Cosa pensa delle terapie a base di CBD puro?

A seconda dell’indicazione o se il medico curante non vuole assolutamente prescrivere THC, la terapia con CBD puro è un’opzione. La nostra farmacia dispone di oli puri di CBD; si tratta di monopreparati senza THC per i quali è obbligatoria la prescrizione medica. Contengono tra il 2,5% e il 20% di CBD.

Dall’altro lato in Svizzera è disponibile da più di 11 anni il Dronabinol, un monopreparato a base di THC puro, senza CBD. Dal punto di vista medico, come già detto, per determinate patologie è più utile assumere in combinazione i diversi cannabinoidi presenti nella canapa sotto forma di preparati finiti o preparazioni magistrali prodotte da una farmacia.

Quali sono gli effetti collaterali?

Il CBD ha pochissimi effetti collaterali e può essere assunto senza preoccupazioni anche per un lungo periodo. Eventuali effetti collaterali come diarrea o una temporanea alterazione dei valori epatici derivano quasi sempre da un sovradosaggio.

 

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Artrite, reumatismi? Weedy Point presenta una ricerca sugli effetti positivi della cannabis light contro queste patologie

In che modo la cannabis light può influire positivamente contro artrosi e artriti reumatologiche? Di seguito una ricerca di Weedy Point.

La medicina negli ultimi decenni sta facendo passi da gigante per la cura di numerose patologie che un tempo sembravano lasciare ben poche speranze. Nuovi farmaci, nuovi trattamenti sperimentali all’avanguardia e operazioni chirurgiche sempre più risolutive sono all’ordine del giorno e le speranze di sopravvivenza e guarigione di chi si ammala sono sempre migliori. Ma purtroppo esistono patologie con incidenze anche molto elevate che ancora oggi sono prive di cure risolutive e chi ne soffre si trova con ben poche armi nel cassetto per ritrovare stabilità e benessere. Sono un ottimo esempio le forme di artrite e reumatismi che affliggono tantissime persone, obbligate a cambiare stile di vita e a imparare a convivere giornalmente con il dolore cronico.

In questo articolo Weedy Point parlerà di come l’assunzione di CBD ad alte concentrazioni sia di grande aiuto a chi soffre di condizioni croniche e debilitanti causate da artrite e reumatismi.

Cosa sono i reumatismi e l’artrite
Quando parliamo di reumatismi parliamo di un insieme vario di sintomatologie che interessano il sistema articolare affetto da dolorabilità, indolenzimenti, ridotta capacità funzionale. La reazione infiammatoria reumatica può essere accompagnata da arrossamento localizzato, raccolta di liquidi nelle articolazioni colpite, calore e gonfiore. Questo tipo di patologia può avere insorgenza acuta e poi (se non viene identificata e curata con successo la causa scatenante) può avere un andamento cronico e degenerativo. I reumatismi coinvolgono l’articolazione in toto, comprendendo ossa, muscoli, legamenti, tendini, borse e parti molli. Si tratta di processi infiammatori di vario tipo che possono essere di origine metabolica (ad esempio ne soffrono molti diabetici), traumatica, oncologica, infettiva, idiopatica o autoimmune. A seconda della causa scatenante i reumatismi possono presentarsi solamente in determinate articolazioni o migrare in tutto il corpo, possono migliorare o peggiorare con alte o basse temperature, possono essere simmetrici (colpendo sempre le articolazioni in modo speculare) o asimmetrici.

L’artrite è una tra le più comuni forme reumatiche. Ne esistono numerosi tipi (o forme), quelle più note e diffuse sono l’osteoartrite (o artrosi) e l’artrite reumatoide, ma tantissime altre tipologie peculiari e molto invalidanti sono sempre più comuni anche all’interno della popolazione più giovane (come ad esempio il lupus, la fibromialgia e l’artrite settica). In tutte le sue forme, il sintomo più comune di un’artrite è il dolore ed esistono pochi tipi di farmaci efficaci di contrastare questa condizione cronica senza pesanti ripercussioni sull’organismo.

Antidolorifici e antinfiammatori nella patologia cronica
Molti pazienti che soffrono di forme reumatiche di tipo acuto o cronico vengono prontamente indirizzate dai medici verso l’utilizzo di antinfiammatori e antidolorifici, che molto spesso riescono a tenere a bada il dolore e dare sollievo al corpo per qualche ora. Se la forma acuta si risolve in poco tempo può essere una mossa consigliata ma se (come nella maggior parte dei casi di forme reumatiche) la patologia perdura per più di 30 giorni, gli effetti collaterali di questi farmaci si fanno sentire. L’abuso di antinfiammatori non steroidei (FANS) può portare all’insorgenza anche rapida di insufficienza epatica, renale, cardiaca, ulcere ed emorragie intestinali. Per non parlare poi del comunissimo reflusso gastro esofageo. Se poi parliamo degli antidolorifici derivanti dagli oppiacei il rischio è ancora maggiore e i casi di dipendenza anche in seguito a consumo di breve periodo sono altissimi e hanno conseguenze spesso anche mortali.

Curare reumatismi e artrite con il CBD
La Cannabis è da tempo nota come valido aiuto per trattare le forme reumatiche. Nella medicina cinese come in quella occidentale gli estratti di cannabis erano un tempo tenuti in gran conto per lenire i dolori e curare le infiammazioni articolari. Oggi un velo di proibizionismo ha eclissato parzialmente la validità di questi prodotti naturali in campo medico, ma recentemente molte nuove ricerche stanno proponendo una riabilitazione farmaceutica della cannabis parlando di risultati strabilianti e applicazioni molto varie. In particolare contro forme reumatiche e artriti viene messo in campo l’altissimo potere antinfiammatori della molecola di CBD. Il cannabidiolo (appunto CBD) è un cannabinoide non psicoattivo che sta incontrando grande favore in tutto il mondo scientifico grazie all’ampio spettro delle sue applicazioni terapeutiche.

Secondo le ultime ricerche la somministrazione di questo tipo di cannabinoide sembrerebbe avere importanti effetti positivi nel trattamento dei dolori cronici e delle infiammazioni in generale. Addirittura esistono numerosi studi che parlano non solo di un’azione di sollievo dal dolore ma anche di una vera e propria possibilità di rallentare decorso peggiorativo dell’artrite.

Un innovativo farmaco chiamato Sativex a base di cannabis e dall’elevato contenuto di CBD è stato recentemente approvato anche in Italia per il trattamento degli effetti degenerativi di tipo spastico di malattie gravi quali la Sclerosi Multipla e si sta velocemente imponendo come uno tra i migliori trattamenti per tante altre malattie che includono tra i sintomi la rigidità e l’infiammazione muscolare cronica e degenerativa. Questo farmaco dalle grandi potenzialità è distribuito con il contagocce e solo in caso di estrema inefficacia di ogni altro farmaco a disposizione, un po’ per il solito pregiudizio nei confronti della cannabis e un po’ perché il Sativex contiene anche alti dosaggi di THC, l’altro cannabinoide presente nelle infiorescenze di canapa che ha effetto (diversamente dal CBD) di tipo psicoattivo sul cervello.

Come assumere il CBD se si soffre di artrite e reumatismi
Oggi, grazie alla cannabis light e agli oli concentrati è possibile assumere il CBD e ottenere il benefico effetto antinfiammatorio della canapa anche senza gli effetti psicotropi del THC.

I prodotti edibili a base di estratto di CBD (come olio concentrato o capsule in gel) insieme al consumo di cannabis light ad alto contenuto di CBD possono davvero essere una soluzione efficace e priva di effetti collaterali per lenire il dolore cronico infiammatorio generato da queste patologie. Inoltre è anche possibile applicare balsami, unguenti e pomate ad uso topico nelle zone interessate per avere un effetto calmierante decisamente valido.

I prodotti a concentrazione più elevata di CBD sono l’olio di CBD e le capsule in gel che possono avere varie concentrazioni (fino al 20%). Questi prodotti hanno effetto cumulativo, vanno quindi presi inizialmente a dosi più alte per poi scalare fino ad una dose minore di mantenimento (il dosaggio dipende dalla concentrazione e dalle esigenze personali). L’olio verrà somministrato in gocce sublinguali mentre le capsule possono essere masticate o deglutite a seconda della tipologia.

Ovviamente questo tipo di somministrazioni non deve essere considerato una manna dal cielo capace di guarire completamente chi è affetto da gravi patologie degenerative e oramai cronicizzate. Ma l’aumentare degli studi scientifici pro-CBD e il rimando positivo di tantissimi consumatori affezionati parlano di un miglioramento evidente dello stile di vita di chi decide di utilizzare il CBD contro reumatismi e artrite. Questi promettenti risultati stanno spingendo la ricerca scientifica ad interessarsi sempre di più allo studio del CBD contro le infiammazioni, tuttavia siamo ancora lontani da un riconoscimento di tipo ufficiale del valore inestimabile di questa molecola, che ha (aimè) il solo difetto di essere un derivato della tanto osteggiata cannabis.

 

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Infiammazioni, reumatismi, fibromialgia? Alla scoperta degli effetti benefici della cannabis light con Weedy Point

Il CBD (cannabidiolo) è una sostanza del gruppo dei cannabinoidi contenuta nella canapa (Cannabis sativa). Si ritiene che il CBD contrasti le infiammazioni e i dolori infiammatori.

Weedy Point riporta un’intervista al dottor Manfred Fankhauser, nella quale espone le sue valutazioni ed esperienze. La sua farmacia di Langnau, in Svizzera, fornisce preparati a base di cannabis contenenti CBD e/o THC prevalentemente a pazienti che soffrono di dolore.

Il CBD è consigliabile in caso di reumatismi?

Sì, ma bisogna considerare il fatto che il principale punto di forza del CBD non è il contrasto del dolore. In quest’ottica è più efficace il THC, i cui effetti antidolorifici sono ben documentati soprattutto nel caso della sclerosi multipla. Il CBD si distingue piuttosto per il suo potente effetto antinfiammatorio.

E per le altre forme reumatiche?

L’efficacia della combinazione tra effetto antidolorifico del THC e antinfiammatorio del CBD è comprovato anche in caso di artrosi, reumatismi extra-articolari, mal di schiena cronico e osteoporosi.

E per la fibromialgia?

Negli ultimi undici anni, la nostra farmacia ha fornito preparati a base di cannabis contenenti CBD e THC a circa 100 pazienti fibromialgici, ricevendo spesso feedback positivi.

Come spiega la grande attenzione nei confronti del CBD?

Potrebbero esserci diverse ragioni. Numerosi fornitori fanno pressione sul mercato per vendere i propri prodotti a base di CBD equiparandoli a rimedi miracolosi per il maggior numero possibile di patologie. Il CBD, però, non ha assolutamente queste proprietà.

Quindi sconsiglia l’uso del CBD?

Assolutamente no! Ci sono molti validi prodotti a base di estratti vegetali contenenti CBD vendibili liberamente. Oltre al CBD, questi prodotti contengono l’intera gamma naturale di cannabinoidi e altre sostanze della canapa ancora poco studiate.

Ci sono però anche aspetti negativi. Nelle analisi a campione sono stati trovati residui di pesticidi. Siccome i prodotti a base di CBD vendibili liberamente non sono medicamenti omologati, mancano anche le indicazioni di dosaggio. Inoltre, le quantità indicate (per esempio 5% o 10% di CBD) non sono sempre affidabili. Manca un controllo della qualità.

 

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