BePop
Gli effetti della cannabis light sul nostro cervello. Scopri di più con Weedy Shop

ll CBD o cannabidiolo è un principio attivo che si presta per una vasta gamma di applicazioni terapeutiche che vale la pena conoscere a fondo. A tale proposito, diamo uno sguardo più da vicino a ciò che la scienza ha scoperto in merito ai benefici del CBD sul cervello umano.

Come agisce il CBD sul cervello?
I benefici del CBD sul cervello sono prodotti attraverso vari percorsi molecolari. Sebbene non si leghi realmente con due dei recettori cannabinoidi CB1 e CB2, agisce attraverso diversi canali indipendenti dagli stessi recettori. Il CBD migliora e inibisce l’azione legante di alcuni di questi accoppiati alle proteine, e si rivolge a un recettore specifico della serotonina del tipo 1A. La sua affinità con questo recettore è associata a molte proprietà terapeutiche del CBD. Gli effetti neurologici unici del CBD offrono sollievo e nel contempo evitano il rischio di rilascio di ormoni come il cortisolo, che è responsabile del metabolismo e delle reazioni allo stress e dell’ossitocina che influisce sul comportamento sociale. I recettori della serotonina influenzano anche l’umore, la cognizione e l’appetito di una persona.

Benefici del CBD sul cervello
Altri benefici del CBD sul cervello sono: migliorare l’attivazione dei recettori della serotonina 1A ( effetto che supporta la teoria di come il CBD impedisca determinati problemi e disturbi come il dolore neuropatico, l’ansia, la depressione, la schizofrenia e la nausea da chemioterapia). Il CBD si lega anche ad altri recettori TRPV1 che sono chiamati vanilloidi, e quindi consente di ottenere un effetto terapeutico soddisfacente. I TRPV1 svolgono un ruolo nella termoregolazione nell’infiammazione e nella percezione del dolore. Tra gli altri recettori vale la pena citare quelli attivati dal proliferatore di perossisomi (PPAR) noti anche come “recettori nucleari”, che si trovano sulla superficie del nucleo della cellula e che sono stimolati dal CBD per produrre un effetto antitumorale. Quando si attiva un recettore noto come PPAR-gamma, inizia un effetto antiproliferativo che provoca la regressione dei tumori nelle linee cellulari polmonari.

I benefici del CBD sul cervello possono aiutare gli individui ad affrontare problemi sia fisici che psicologici tra cui:

• Ansia, stress e depressione
• Epilessia
• Qualità del sonno

CBD effetti positivi sull’ansia
Mentre il THC può amplificare gli stati di ansia in alcune persone, il CBD è uno dei rimedi più efficaci, anche in presenza casi gravi. Gli effetti positivi in campo neurologico del CBD in tal caso si possono tranquillamente equiparare a trattamenti a base di farmaci.

CBD effetti sull’epilessia
Un altro specifico studio sui benefici del CBD sul cervello ha dimostrato la sua grande efficacia nel curare l’epilessia e altri disturbi neuropsichiatrici.

CBD effetti benefici sul sonno
La terza proprietà terapeutica del CBD va rilevata anche per quanto riguarda la qualità del sonno. Dal momento che il CBD può aiutare a ridurre l’ansia, a sua volta può servire anche per chi ha difficoltà a conciliare il sonno. Infatti, può aumentarne la quantità complessiva sopprimendo l’insonnia. A un piccolo dosaggio, la CBD induce la veglia e riduce la sonnolenza diurna, ma le dosi massicce impiegate poche ore prima di andare a dormire hanno un effetto equilibrante che spesso porta ad una buona notte di sonno.

Cosa rende il CBD diverso da altri cannabinoidi?
Il CBD, a differenza dell’altro principale principio attivo presente nella pianta della canapa, il THC, non è psicoattivo quindi non induce ad alcun stato di alterazione mentale. L’unica interazione del CBD con il cervello umano porta a un enorme beneficio in presenza di stati d’ansia. Il CBD è noto per avere diverse proprietà terapeutiche, tra cui l’azione neuro-protettiva; infatti, potrebbe rivelarsi utile quando si trattano malattie neurologiche poiché protegge le cellule dalla degenerazione. In uno studio sull’Alzheimer si è constatato che il CBD ne ostacolava lo sviluppo.

Gli effetti analgesici del CBD
Un’altra eccellente proprietà del CBD riguarda gli effetti analgesici. Infatti è stato dimostrato che è in grado di inibire la trasmissione neuronale senza causare tolleranza analgesica. Per questo motivo, i ricercatori affermano che il CBD e gli altri cannabinoidi possono essere utilizzati come base per il trattamento del dolore cronico. Sempre in merito alle proprietà benefiche del cannabidiolo in oggetto, è importante sottolineare che recenti studi hanno dimostrato che dosi molto elevate di CBD non hanno effetti tossici negli esseri umani, e che potrebbero essere utilizzate per inibire la crescita delle cellule tumorali.

Il CBD per curare e prevenire
Mentre la maggior parte degli studi si è concentrata sulla comprensione del THC, il cannabidiolo ha nel frattempo mostrato costantemente un grande potenziale per quanto riguarda i suoi usi terapeutici. È importante quindi comprenderne tutte le proprietà in modo che lo si possa usare per aiutare il corpo a vivere in salute e senza fastidiose patologie che poi creano a loro volta stati depressivi e portano persino a mancanza di autostima.

CBD e Cannabis effetti positivi
Il CBD è il principale componente della Cannabis legale (cannabis light o marijuana legale) perciò tutti gli effetti benefici del CBD si applicano all’utilizzo di cannabis light ricca di questo magico componente.

 

Weedy Shop ricorda che è sempre attivo con il servizio di consegne a domicilio e/o spedizioni gratuite. Basta chiamare o scrivere al numero 3248169597.

Il negozio aperto H24 si trova in via Cesare Battisti 24, in pieno centro ad Ascoli, in viale Marconi 128 ad Alba Adriatica e in via Piemonte a San Benedetto 103/b, a due passi dal pub storico San Michele.

Se vuoi scoprire le tipologie di cannabis light disponibili, con le relative descrizioni, vai al sito http://www.weedy-shop.com

Curare la depressione con la cannabis light si può? Ce ne parla Weedy Poin

CBD come regolatore dell’umore per combattere stati ansiosi o depressivi
Studi clinici recenti hanno dimostrato come il CBD possa essere un ottimo alleato nel combattere i sintomi della depressione. Il potenziale antidepressivo del cannabidiolo, la molecola non psicoattiva derivata dalla cannabis, è correlato senza dubbio alla sua interazione con il sistema endocannabinoide. In questo articolo indagheremo la possibilità di utilizzare il CBD come terapia contro la depressione.

Depressione: una vera e propria malattia
Molto spesso la depressione viene sottovalutata e trattata come se non fosse una vera e propria patologia. Chi ne soffre invece di essere indirizzato da un medico viene accusato di essere svogliato e pessimista e non riceve il sostegno che meriterebbe; la depressione rende le persone poco appetibili dal punto di vista sociale e molto spesso chi ne soffre tende ad isolarsi oppure a venire isolato perché non compreso. Secondo l’OMS è addirittura il 25% della popolazione europea a soffrire di forme più o meno gravi di depressione: di sicuro quella depressiva è una sindrome che può riguardare chiunque in certi periodi della vita, anche persone che esternamente non mostrano alcun sintomo. Un altro studio dell’OMS prevede che entro il 2020 la depressione imporrà il secondo carico più grande sulla salute nel mondo tra tutti i disturbi e ancora non abbiamo tra le mani una cura definitiva e priva di effetti collaterali.

Cos’è la depressione e come si manifesta
La depressione patologica (o depressione maggiore) è un disturbo dell’umore: chi ne è affetto prova costante insoddisfazione, tristezza ed è impossibilitato a provare piacere nelle attività quotidiane. Queste persone vivono una condizione di frequente umore negativo, soffrono spesso di problemi di salute vari (reali o immaginari) e spesso sono demotivate, hanno scarso interesse per il prossimo e per trovare sollievo possono essere propensi all’abuso di sostanze stupefacenti o farmaci. Inoltre la depressione è uno dei principali fattori di rischio per il suicidio e l’autolesionismo. Statisticamente si può notare una maggiore diffusione della patologia nel sesso femminile, infatti la diagnosi di depressione maggiore compare nel 25% delle donne e nel 12% degli uomini.
A livello obiettivo la depressione è rilevabile come uno squilibrio neurochimico e viene solitamente trattata con farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) ed antipsicotici. Ci sono varie teorie sull’origine di questo squilibrio, perché alcuni medici lo vedono come la causa primaria della depressione mentre altri come una conseguenza dello stato depressivo, un sintomo.

Cos’è la serotonina, ormone del buonumore
La serotonina è un neurotrasmettitore che svolge numerose funzioni come la regolazione del ciclo sonno/veglia, dell’umore, del desiderio sessuale e dell’appetito. Viene chiamato anche l’ormone del buonumore perché sostanzialmente più serotonina abbiamo in circolo, maggiore sarà il nostro senso di appagamento.

CBD e depressione
Il CBD è stato molto studiato negli ultimi anni per le sue potenzialità di regolatore dell’umore per combattere stati ansiosi o depressivi. Ci sono molti studi che ne incoraggiano l’utilizzo per ritrovare equilibrio nei periodi in cui ci si sente destabilizzati. La sua azione si basa sulle sollecitazioni prodotte dall’interazione del CBD con il sistema endocannabinoide, una rete di recettori capace di influenzare l’umore, la percezione del dolore e le tensioni muscolari. Gli endocannabinoidi stimolano l’attività della serotonina, che come abbiamo visto è strettamente collegata alle disfunzioni umorali.
Secondo questa teoria il CBD è davvero un’alternativa efficace ai farmaci solitamente utilizzati per la cura della depressione, ma ci teniamo a sottolineare che l’azione del cannabidiolo è fortemente soggettiva e correlata alla ricettività del nostro sistema endocannabinoide. Questa potrebbe essere la motivazione che rende i trattamenti a base di CBD difficilmente standardizzabili in quanto a dosaggio ed efficacia. Sono moltissimi gli studi per la cura della depressione che vedono protagoniste terapie a base di CBD che, una volta validate e standardizzate, potrebbero diventare un’alternativa molto valida per combattere gli stati depressivi, soprattutto perché curarsi con i derivati della cannabis non comporterebbe i pesanti effetti collaterali dei farmaci antidepressivi attualmente in uso.

 

Weedy Point informa che ha provveduto a abbassare i prezzi delle migliori selezioni di cannabis mantenendo invariata la qualità delle genetiche, per dare la possibilità a chiunque di provare e gustare le migliori scelte.

Chiunque voglia chiedere informazioni può contattare Weedy Point al 349 1513651.

Segui Weedy Point su Instagram https://www.instagram.com/weedy_point_h24_sanbeach/ 

facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/

Il negozio, aperto h24, è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli.

Artrite, la cannabis light può aiutare. Ce ne parla Weedy Shop

La cannabis può avere effetti antinfiammatori nei malati di artrite reumatoide. È la conclusione a cui è arrivato un gruppo di ricercatori dell’University Hospital di Duesseldorf (Germania), che ha condotto uno studio, pubblicato lo scorso settembre, in cui viene analizzato l’effetto del cannabidiolo (CBD) sui fibroblasti sinoviali dell’artrite reumatoide (RASF).

I fibroblasti sono delle particolari cellule presenti nella membrana sinoviale, un sottile tessuto connettivo, che riveste internamente le articolazioni. Il cannabidiolo, invece, è un cannabinoide naturale presente nella cannabis sativa, che non provoca effetti inebrianti, attribuiti al THC. Il CBD aveva già dimostrato precedentemente di portare benefici nell’epilessia e alcuni studi effettuati sui roditori con artrite indotta hanno confermato gli effetti analgesici del componente della cannabis. In queste ricerche, però, non era stato identificato il meccanismo di azione del CBD, dato che è in grado di legarsi a vari recettori ed enzimi.

La ricerca ha incluso 40 pazienti affetti da artrite reumatoide, precedentemente sottoposti a intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione del ginocchio. In questi pazienti, gli studiosi tedeschi hanno analizzato l’effetto del CBD sulla vitalità e sulla produzione di citochine nei fibroblasti sinoviali dell’artrite reumatoide (RASF). Lo studio dimostra che il principio attivo della cannabis riduce la vitalità cellulare e la produzione di RASF, che sono uno dei principali autori della distruzione articolare nell’artrite reumatoide dato che, come spiegano i ricercatori, “secernono citochine pro-infiammatorie ed enzimi degradanti la matrice”. Precedentemente, i ricercatori avevano identificato il ricettore transitorio TRPA1 come bersaglio terapeutico, dato che anche il CBD si lega a questo recettore. “Abbiamo ipotizzato- spiegano gli scienziati- che il CBD abbia effetti dannosi sulla vitalità cellulare, il che potrebbe spiegare in parte il suo meccanismo d’azione nei siti di infiammazione”.Non solo. I ricercatori, infatti, hanno dimostrato anche come il CBD sia in grado di influenzare i livelli di calcio intracellulare. “La potenza del CBD è stata migliorata dalla preincubazione con TNF per 72 ore . In queste condizioni, i livelli di calcio intracellulare erano significativamente aumentati rispetto al RASF non trattato”.

Dallo studio emerge che uno dei principali principi attivi della cannabis “possiede un’attività antiartritica e potrebbe migliorare l’artrite mirando ai fibroblasti sinoviali in condizioni infiammatorie”. Di conseguenza, il CBD potrebbe rivelarsi utile come trattamento contro l’artrite reumatoide.

 

Weedy Shop informa che ha provveduto a abbassare i prezzi delle migliori selezioni di cannabis mantenendo invariata la qualità delle genetiche, per dare la possibilità a chiunque di provare e gustare le migliori scelte.

 

Info al numero 3248169597.

Il negozio aperto H24 si trova in via Cesare Battisti 24, in pieno centro ad Ascoli, in viale Marconi 128 ad Alba Adriatica e in via Piemonte a San Benedetto 103/b, a due passi dal bar Infinity.

Se vuoi scoprire le tipologie di cannabis light disponibili, con le relative descrizioni, vai al sito http://www.weedy-shop.com

Artrite reumatoide, si può alleviare grazie alla cannabis light. Ce ne parla Weedy Point

La cannabis può avere effetti antinfiammatori nei malati di artrite reumatoide. È la conclusione a cui è arrivato un gruppo di ricercatori dell’University Hospital di Duesseldorf (Germania), che ha condotto uno studio, pubblicato lo scorso settembre, in cui viene analizzato l’effetto del cannabidiolo (CBD) sui fibroblasti sinoviali dell’artrite reumatoide (RASF).

I fibroblasti sono delle particolari cellule presenti nella membrana sinoviale, un sottile tessuto connettivo, che riveste internamente le articolazioni. Il cannabidiolo, invece, è un cannabinoide naturale presente nella cannabis sativa, che non provoca effetti inebrianti, attribuiti al THC. Il CBD aveva già dimostrato precedentemente di portare benefici nell’epilessia e alcuni studi effettuati sui roditori con artrite indotta hanno confermato gli effetti analgesici del componente della cannabis. In queste ricerche, però, non era stato identificato il meccanismo di azione del CBD, dato che è in grado di legarsi a vari recettori ed enzimi.

La ricerca ha incluso 40 pazienti affetti da artrite reumatoide, precedentemente sottoposti a intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione del ginocchio. In questi pazienti, gli studiosi tedeschi hanno analizzato l’effetto del CBD sulla vitalità e sulla produzione di citochine nei fibroblasti sinoviali dell’artrite reumatoide (RASF). Lo studio dimostra che il principio attivo della cannabis riduce la vitalità cellulare e la produzione di RASF, che sono uno dei principali autori della distruzione articolare nell’artrite reumatoide dato che, come spiegano i ricercatori, “secernono citochine pro-infiammatorie ed enzimi degradanti la matrice”. Precedentemente, i ricercatori avevano identificato il ricettore transitorio TRPA1 come bersaglio terapeutico, dato che anche il CBD si lega a questo recettore. “Abbiamo ipotizzato- spiegano gli scienziati- che il CBD abbia effetti dannosi sulla vitalità cellulare, il che potrebbe spiegare in parte il suo meccanismo d’azione nei siti di infiammazione”.
Non solo. I ricercatori, infatti, hanno dimostrato anche come il CBD sia in grado di influenzare i livelli di calcio intracellulare. “La potenza del CBD è stata migliorata dalla preincubazione con TNF per 72 ore . In queste condizioni, i livelli di calcio intracellulare erano significativamente aumentati rispetto al RASF non trattato”.

Dallo studio emerge che uno dei principali principi attivi della cannabis “possiede un’attività antiartritica e potrebbe migliorare l’artrite mirando ai fibroblasti sinoviali in condizioni infiammatorie”. Di conseguenza, il CBD potrebbe rivelarsi utile come trattamento contro l’artrite reumatoide.

 

Weedy Point ricorda che l’unico distributore per Marche e Abruzzo è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli, diffidate dalle imitazioni! Per chiedere informazioni basta contattare il 3491513761. Il negozio, aperto h24, è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli.

Segui Weedy Point su Instagram https://www.instagram.com/weedy_point_h24_sanbeach/ 

facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/

Osteoporosi, la cannabis light può essere d’aiuto. Ce ne parla Weedy Shop

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della densità ossea. Questa patologia è causata da diversi fattori, tra cui invecchiamento, fumo, alcuni farmaci, sedentarietà e variazioni ormonali legate alla menopausa. Dal momento che il SEC influisce sul rimodellamento delle ossa, gli scienziati considerano questo sistema come un potenziale obiettivo terapeutico per la gestione della malattia.

Come accennato in precedenza, l’attivazione del recettore CB2 stimola un aumento della densità ossea. Quindi, i cannabinoidi che interagiscono con questo recettore potrebbero contribuire a trattare l’osteoporosi. Tuttavia, il discorso diventa più complicato quando si osservano i vari cannabinoidi, e i rispettivi meccanismi d’azione.

I principali endocannabinoidi prodotti dal corpo umano (anandamide e 2-AG) interagiscono sia con i recettori CB1 che con i recettori CB2. Ad ogni modo, l’anandamide si lega anche al TRPV1, un recettore associato alla riduzione del tessuto osseo.

Quando si parla di cannabis terapeutica, l’interesse scientifico si concentra soprattutto su THC e CBD. Il THC si lega ai recettori CB1 e CB2, mentre il CBD si lega al TRPV1 ed aumenta i livelli di anandamide nell’organismo. Tutte queste molecole generano effetti diversi tra loro, che potrebbero risultare sia positivi che negativi per il trattamento dell’osteoporosi.

Tuttavia, un altro cannabinoide potrebbe rivelarsi decisamente più efficace. Il terpene-cannabinoide beta-cariofillene si lega direttamente ai recettori CB2, senza attivare né i CB1, né i TRPV1. Per questa ragione, gli scienziati stanno valutando la sua capacità di promuovere l’attività degli osteoblasti e favorire la mineralizzazione delle ossa.

Marijuana ed artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune che colpisce le articolazioni (strutture che connettono le estremità di due ossa). Sintomi come gonfiore, arrossamento e riduzione della mobilità emergono quando il sistema immunitario non riconosce i tessuti dell’organismo e li attacca come fossero corpi estranei. Questo assalto continuo danneggia il rivestimento dell’articolazione, fino a causare erosione e deformazione dell’osso.

Gli esperti stanno iniziando a considerare i recettori del SEC come obiettivi terapeutici per il trattamento dell’artrite reumatoide. A quanto pare, questo vasto apparato svolge un ruolo fondamentale nei processi fisiologici che causano la patologia ed alcuni componenti del SEC potrebbero attenuare l’infiammazione della membrana sinoviale[2] e la distruzione della cartilagine.

Per comprendere meglio l’importanza del SEC nel trattamento dell’artrite reumatoide, dobbiamo prima analizzare il ruolo dei sinoviociti simil-fibroblasti (FLS). Queste cellule sono le principali responsabili della patologia. Esse “alimentano” la distruzione delle articolazioni, producendo proteine infiammatorie ed amplificando la lesione. È interessante notare che i pazienti affetti da artrite reumatoide presentano una maggiore espressione del recettore CB2 nelle cellule FLS.

Gli scienziati hanno scoperto che attivando tale recettore è possibile ridurre la produzione di proteine dannose. Le attuali ricerche stanno esaminando l’azione dei cannabinoidi su questo interessante recettore. Ad esempio, alcuni studiosi italiani stanno valutando la capacità del beta-cariofillene di limitare i danni alle articolazioni[3] tramite i recettori CB2 e i PPAR (un altro gruppo di recettori del SEC).

Cannabis e fratture
Il SEC regola il rimodellamento osseo, pertanto può influire anche sulla guarigione delle fratture. Una guarigione rapida consentirebbe agli atleti di tornare a gareggiare in breve tempo e ai soggetti anziani di recuperare velocemente la mobilità dopo una caduta.

La ricerca scientifica non è ancora giunta a conclusioni definitive ma, secondo gli esperti, il CBD potrebbe rappresentare un potenziale strumento per la guarigione delle fratture. Questo cannabinoide, privo di effetti psicotropi, non mostra una particolare affinità nei confronti dei recettori CB2. Tuttavia, l’obiettivo è determinare se la molecola possa stimolare la produzione di collagene e, quindi, favorire la guarigione tramite diversi meccanismi d’azione. Occorre comunque valutare in che modo il CBD possa favorire l’espressione dei geni ed innescare un effetto domino capace di supportare la formazione di collagene.

Differenze tra THC e CBD per la salute delle ossa
Per risolvere tale quesito, è necessario svolgere test approfonditi su soggetti umani. Al momento, i cannabinoidi più utili per la salute delle ossa sembrano essere il CBD e il beta-cariofillene. Studi in corso stanno testando miscele di CBD e THC, così come il CBD da solo, in modelli cellulari di guarigione delle fratture.

Probabilmente, in futuro la cannabis ricoprirà un ruolo chiave nella salute delle ossa. Il SEC è profondamente coinvolto nel mantenimento di ossa forti e nelle patologie ossee, pertanto i cannabinoidi sono i candidati ideali per modulare questo importante sistema. Nei prossimi anni, gli studi su esseri umani potrebbero confermare gli effetti delle molecole della cannabis su densità e salute ossea.

 

Weedy Shop informa che ha provveduto a abbassare i prezzi delle migliori selezioni di cannabis mantenendo invariata la qualità delle genetiche, per dare la possibilità a chiunque di provare e gustare le migliori scelte.

 

Info al numero 3248169597.

Il negozio aperto H24 si trova in via Cesare Battisti 24, in pieno centro ad Ascoli, in viale Marconi 128 ad Alba Adriatica e in via Piemonte a San Benedetto 103/b, a due passi dal bar Infinity.

Se vuoi scoprire le tipologie di cannabis light disponibili, con le relative descrizioni, vai al sito http://www.weedy-shop.com

Cannabis light contro l’emicrania. Ce ne parla Weedy Point

Nel 2018, uno studio ha confermato i benefici terapeutici della cannabis o del cannabidiolo e le opzioni di trattamento associate per il mal di testa e l’emicrania.

Il CBD colpisce il sistema della serotonina
Il CBD in combinazione con diverse concentrazioni di THC ha un’influenza significativa sul rilascio di serotonina nel corpo umano. Ciò è stato confermato da uno studio pubblicato nel 1995.

Il CBD è astringente
Alcuni tipi di cefalea sono associati alla dilatazione dei vasi sanguigni infiammati. Nella maggior parte dei casi, i farmaci astringenti – cioè quelli che restringono nuovamente i vasi sanguigni – vengono poi utilizzati per alleviare il dolore associato.

La cannabis ha un effetto astringente ed è quindi utilizzata con successo anche per le cefalee a grappolo.

Il CBD aiuta con la nausea
Un sintomo diffuso e spiacevole tra le persone affette da emicrania è la nausea o addirittura il vomito. L’assunzione di prodotti CBD come l’olio CBD può aiutare a migliorare la nausea.

Come si usa la CBD per il mal di testa?
Se si soffre di attacchi di cefalea acuta e regolare o se questi attacchi diventano improvvisamente più frequenti, è necessario consultare un medico come primo passo.

Se i farmaci sono già in corso di assunzione per il trattamento, può avere senso combinarli con il principio attivo cannabidiolo.

Nella maggior parte dei casi, ai pazienti si raccomanda di prendere l’olio CBD perché viene assorbito rapidamente e direttamente nel sistema. L’olio CBD viene fatto gocciolare sopra o sotto la lingua e poi lasciato in bocca per 30-60 secondi in modo che possa essere assorbito dalla mucosa orale.

Gli studi dimostrano l’effetto della cannabis
Nel 2018 è stato condotto uno studio che ha confermato i vari benefici terapeutici della cannabis o dei cannabinoidi. Secondo questo studio, soprattutto nel trattamento del dolore, e quindi anche nel trattamento del mal di testa e dell’emicrania, sono stati registrati successi con il trattamento CBD.

Inoltre, questo studio dimostra la possibile associazione tra il disturbo emicranico e il sistema endocannabinoide.

La cosiddetta sindrome endocannabinoide non è associata solo all’emicrania, ma anche a malattie come la sclerosi multipla, la fibromialgia, la sindrome da stress post-traumatico e la sindrome dell’intestino irritabile.

Un altro studio italiano ha esaminato l’effetto del CBD e del THC sull’emicrania ed è stato presentato al 3° Congresso dell’Accademia Europea di Neurologia.

Ha studiato gli effetti dei cannabinoidi e del THC nel trattamento acuto e preventivo dell’emicrania. I risultati sono impressionanti, perché dopo tre mesi si è scoperto che i prodotti CBD-THC somministrati avevano lo stesso effetto dell’amitriptilina.

Il CBD e il THC hanno dimostrato di ridurre il dolore acuto dell’emicrania del 43,5% e di ridurre il verificarsi di ulteriori attacchi di emicrania del 40,4%.

Questo studio mostra anche chiaramente che la CBD può essere presa anche profilatticamente contro emicrania e mal di testa.

 

Weedy Point ricorda che l’unico distributore per Marche e Abruzzo è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli, diffidate dalle imitazioni! Per chiedere informazioni basta contattare il 3491513761. Il negozio, aperto h24, è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli.

Segui Weedy Point su Instagram https://www.instagram.com/weedy_point_h24_sanbeach/ 

facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/

Cannabis light e dolori muscolari. La correlazione positiva spiegata da Weedy Shop

Il CBD contro i dolori muscolari

È una sensazione che conosciamo bene: un dolore intenso, che non ci permette di muoverci come dovremmo. A volte il dolore può essere così intenso da non permetterci nemmeno di alzarci dal letto.

Sentiamo dolore alle cosce, dopo una lunga corsa, oppure alle braccia dopo avere aiutato una persona a noi cara a trasportare alcuni pesi.

Si tratta di ciò che i dizionari medici definiscono come indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS, dall’inglese Delayed Onset Muscle Soreness): un fenomeno molto comune, a tratti doloroso, e associato all’esercizio fisico.

Negli ultimi anni, il cannabidiolo (CBD) è stato sempre più impiegato come trattamento per stemperare il dolore provocato dall’indolenzimento muscolare, grazie alla sua efficacia e al suo ottimo profilo di sicurezza.

Dolori muscolari alle gambe e acido lattico

Il dolore che proviamo nei giorni successivi a un esercizio fisico estraneo alla nostra comune routine non è causato da un accumulo di acido lattico, come spesso si tramanda con una falsa credenza. L’acido lattico che il nostro organismo produce mentre compiamo uno sforzo, viene rimosso nelle ore immediatamente successive all’attività fisica.

Il dolore ai muscoli che si avverte nei giorni successivi è, invece, da attribuirsi a una serie di microlesioni delle fibre muscolari. A seguito di queste microlesioni, il nostro organismo reagisce con un processo infiammatorio. È questa la causa del dolore che avvertiamo.

Tra i tanti rimedi che negli anni sono stati impiegati per stemperare questo indolenzimento, il cannabidiolo (CBD) è uno di quelli che, di recente, sta riscuotendo più successo.

Il cannabidiolo provvede al benessere quotidiano della persona. Nel caso della salute e del rilassamento dei muscoli, il CBD permette di ritrovare la distensione e il sollievo, andando a intervenire sui sintomi. Lo sport è utilissimo per rilassarsi, magari già accoppiato al cannabidiolo. La salute dei nostri muscoli è altrettanto importante.

Il cannabidiolo si è confermato, negli anni, un principio attivo capace di ridare benessere e distensione tanto alle persone che soffrono d’ansia (e conseguente irrigidimento muscolare), quanto agli sportivi di una moltitudine di discipline, impegnate a stemperare un fastidioso indolenzimento muscolare.

Oltre a contribuire al rilassamento dei muscoli, il CBD viene utilizzato anche da tutte quelle persone che soffrono di dolore muscolare, anche cronico.

L’azione indiretta antinfiammatoria del cannabidiolo permette alla persona di rilassarsi, distendere la muscolatura e riacquistare la giusta serenità.

5 motivi per cui il CBD è ottimo per gli sportivi

1. Proprietà antinfiammatorie
Il CBD è molto apprezzato ed utilizzato per le sue proprietà antinfiammatorie.

2. Ottimizza il recupero
L’assunzione del CBD al termine dello sforzo fisico può aiutare ad ottimizzare il recupero dell’organismo

3. Proprietà ansiolitiche e muscolorilassanti
Il sonno è il migliore degli allenamenti, e le proprietà ansiolitiche e muscolorilassanti del cannabidiolo possono aiutare a distendere e calmare il nostro sistema nervoso, conciliano un sonno ristoratore e riposante.

4. Il CBD ha proprietà analgesiche
Il CBD ha proprietà analgesiche e può svolgere un’azione positiva verso il dolore, per questo è indicato per persone che soffrono di dolori cronici o malattie infiammatorie, causate ad esempio da traumi sportivi, frequenti in discipline come il rugby o il football americano.

5. Lenire gli stati di ansia generalizzata
Il CBD, così come lo sport in sé, aiuta a lenire gli stati di ansia generalizzata, e l’unione di questi due aspetti permette di ottenere benefici mentali, oltre che fisici, particolarmente efficaci.

 

Weedy Shop informa che ha provveduto a abbassare i prezzi delle migliori selezioni di cannabis mantenendo invariata la qualità delle genetiche, per dare la possibilità a chiunque di provare e gustare le migliori scelte.

 

Info al numero 3248169597.

Il negozio aperto H24 si trova in via Cesare Battisti 24, in pieno centro ad Ascoli, in viale Marconi 128 ad Alba Adriatica e in via Piemonte a San Benedetto 103/b, a due passi dal bar Infinity.

Se vuoi scoprire le tipologie di cannabis light disponibili, con le relative descrizioni, vai al sito http://www.weedy-shop.com

Come influisce la cannabis light sul cancro. La correlazione illustrata da Weedy Point

Oggi parleremo con Weedy Point dell’interessante relazione tra CBD e Cancro. Studi scientifici hanno dimostrato che il cannabidiolo è in grado di agire direttamente sui mitocondri delle cellule tumorali, uccidendoli.

Una scoperta che potrebbe aprire nuovi spiragli di luce verso la cura di questa grave patologia.

Ad oggi le cause della comparsa del cancro sono ancora parzialmente sconosciute, anche se per diverse forme di tumori la ricerca e nuove terapie sperimentali hanno ridotto fortemente la mortalità nella popolazione affetta.

Di seguito alcune informazioni su come agisce il CBD sul cancro e quali benefici apporta al corpo umano.

CBD e cancro: dati e statistiche

Molto probabilmente una “pillola” in grado di sconfiggere il cancro non verrà mai inventata e commercializzata (almeno per ora). Il problema principale è che il cancro non è un’unica patologia, bensì è composto da un insieme di malattie.

Curarle risulta quindi più difficile. Inoltre il tumore riesce a modificare la sua struttura nel tempo, espandersi, e nel frattempo sfuggire alle terapie.

Ci sono comunque alcuni tipi di tumori maligni che, al giorno d’oggi, presentano un’alta percentuale di sopravvivenza.

Secondo dati e statistiche ufficiali (elaborate da AIRTUM, Associazione Italiana Registri Tumori), in Italia i tumori che risultano più curabili sono:

Tiroide (sopravvivenza al 93%);
Prostata (91%);
Testicolo (91%);
Mammella (87%);
Melanoma (87%).
Poi ci sono altri tipi di cancro che risultano ben più gravi e con più basse probabilità di sopravvivenza. Uno fra tutti è la Leucemia, che colpisce il sangue, uno dei tumori più pericolosi di tutti. E’ in grado di resistere alla chemioterapia e presenta un alto rischio di recidiva.

Ebbene, è stato scoperto che le linee cellulari derivate da questa patologia risultano altamente sensibili al cannabidiolo.

Il CBD potrebbe quindi svolgere un ruolo fondamentale nella cura del cancro.

Le proprietà anti tumorali

Di recente è stato scoperto che due fitocannabinoidi sono dotati di potenti proprietà anti tumorali e che potrebbero dare una grossa mano per curare il tumore. Stiamo parlando del THC e del CBD.

Ed è stato proprio il CBD (cannabidiolo) ad ottenere grandi risultati, cosa che fa ben sperare scienziati, medici e pazienti affetti da questa malattia.

E’ stato dimostrato che il CBD è in grado di attaccare i mitocondri delle cellule tumorali in maniera selettiva, provocandone la morte. Di conseguenza il cancro arresterà la sua espansione e andrà via via a scomparire.

Ciò accade perché il CBD altera le capacità dei mitocondri di gestire l’apporto di calcio, sovraccaricandole di questo minerale , inducendo le cellule tumorali all’autofagia ed alla morte cellulare.

I ricercatori sono al lavoro per poter includere le terapie al CBD nei protocolli chemioterapici, ovvero integrarli con la chemioterapia stessa.

 

Weedy Point ricorda che l’unico distributore per Marche e Abruzzo è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli, diffidate dalle imitazioni! Per chiedere informazioni o per ordini e consegne a domicilio basta contattare il 3491513761. Il negozio, aperto h24, è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli.

Segui Weedy Point su Instagram https://www.instagram.com/weedy_point_h24_sanbeach/ 

facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/

La cannabis light può dare sollievo in caso di dolori muscolari. Scopri di più con Weedy Shop

Il CBD contro i dolori muscolari

È una sensazione che conosciamo bene: un dolore intenso, che non ci permette di muoverci come dovremmo. A volte il dolore può essere così intenso da non permetterci nemmeno di alzarci dal letto.

Sentiamo dolore alle cosce, dopo una lunga corsa, oppure alle braccia dopo avere aiutato una persona a noi cara a trasportare alcuni pesi.

Si tratta di ciò che i dizionari medici definiscono come indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS, dall’inglese Delayed Onset Muscle Soreness): un fenomeno molto comune, a tratti doloroso, e associato all’esercizio fisico.

Negli ultimi anni, il cannabidiolo (CBD) è stato sempre più impiegato come trattamento per stemperare il dolore provocato dall’indolenzimento muscolare, grazie alla sua efficacia e al suo ottimo profilo di sicurezza.

Dolori muscolari alle gambe e acido lattico

Il dolore che proviamo nei giorni successivi a un esercizio fisico estraneo alla nostra comune routine non è causato da un accumulo di acido lattico, come spesso si tramanda con una falsa credenza. L’acido lattico che il nostro organismo produce mentre compiamo uno sforzo, viene rimosso nelle ore immediatamente successive all’attività fisica.

Il dolore ai muscoli che si avverte nei giorni successivi è, invece, da attribuirsi a una serie di microlesioni delle fibre muscolari. A seguito di queste microlesioni, il nostro organismo reagisce con un processo infiammatorio. È questa la causa del dolore che avvertiamo.

Tra i tanti rimedi che negli anni sono stati impiegati per stemperare questo indolenzimento, il cannabidiolo (CBD) è uno di quelli che, di recente, sta riscuotendo più successo.

Il cannabidiolo provvede al benessere quotidiano della persona. Nel caso della salute e del rilassamento dei muscoli, il CBD permette di ritrovare la distensione e il sollievo, andando a intervenire sui sintomi. Lo sport è utilissimo per rilassarsi, magari già accoppiato al cannabidiolo. La salute dei nostri muscoli è altrettanto importante.

Il cannabidiolo si è confermato, negli anni, un principio attivo capace di ridare benessere e distensione tanto alle persone che soffrono d’ansia (e conseguente irrigidimento muscolare), quanto agli sportivi di una moltitudine di discipline, impegnate a stemperare un fastidioso indolenzimento muscolare.

Oltre a contribuire al rilassamento dei muscoli, il CBD viene utilizzato anche da tutte quelle persone che soffrono di dolore muscolare, anche cronico.

L’azione indiretta antinfiammatoria del cannabidiolo permette alla persona di rilassarsi, distendere la muscolatura e riacquistare la giusta serenità.

5 motivi per cui il CBD è ottimo per gli sportivi

1. Proprietà antinfiammatorie
Il CBD è molto apprezzato ed utilizzato per le sue proprietà antinfiammatorie.

2. Ottimizza il recupero
L’assunzione del CBD al termine dello sforzo fisico può aiutare ad ottimizzare il recupero dell’organismo

3. Proprietà ansiolitiche e muscolorilassanti
Il sonno è il migliore degli allenamenti, e le proprietà ansiolitiche e muscolorilassanti del cannabidiolo possono aiutare a distendere e calmare il nostro sistema nervoso, conciliano un sonno ristoratore e riposante.

4. Il CBD ha proprietà analgesiche
Il CBD ha proprietà analgesiche e può svolgere un’azione positiva verso il dolore, per questo è indicato per persone che soffrono di dolori cronici o malattie infiammatorie, causate ad esempio da traumi sportivi, frequenti in discipline come il rugby o il football americano.

5. Lenire gli stati di ansia generalizzata
Il CBD, così come lo sport in sé, aiuta a lenire gli stati di ansia generalizzata, e l’unione di questi due aspetti permette di ottenere benefici mentali, oltre che fisici, particolarmente efficaci.

 

Weedy Shop informa che ha provveduto a abbassare i prezzi delle migliori selezioni di cannabis mantenendo invariata la qualità delle genetiche, per dare la possibilità a chiunque di provare e gustare le migliori scelte.

 

Info al numero 3248169597.

Il negozio aperto H24 si trova in via Cesare Battisti 24, in pieno centro ad Ascoli, in viale Marconi 128 ad Alba Adriatica e in via Piemonte a San Benedetto 103/b, a due passi dal bar Infinity.

Se vuoi scoprire le tipologie di cannabis light disponibili, con le relative descrizioni, vai al sito http://www.weedy-shop.com

Come agisce la cannabis light sul nostro cervello. Scopriamolo con Weedy Point

ll CBD o cannabidiolo è un principio attivo che si presta per una vasta gamma di applicazioni terapeutiche che vale la pena conoscere a fondo. A tale proposito, diamo uno sguardo più da vicino a ciò che la scienza ha scoperto in merito ai benefici del CBD sul cervello umano.

Come agisce il CBD sul cervello?
I benefici del CBD sul cervello sono prodotti attraverso vari percorsi molecolari. Sebbene non si leghi realmente con due dei recettori cannabinoidi CB1 e CB2, agisce attraverso diversi canali indipendenti dagli stessi recettori. Il CBD migliora e inibisce l’azione legante di alcuni di questi accoppiati alle proteine, e si rivolge a un recettore specifico della serotonina del tipo 1A. La sua affinità con questo recettore è associata a molte proprietà terapeutiche del CBD. Gli effetti neurologici unici del CBD offrono sollievo e nel contempo evitano il rischio di rilascio di ormoni come il cortisolo, che è responsabile del metabolismo e delle reazioni allo stress e dell’ossitocina che influisce sul comportamento sociale. I recettori della serotonina influenzano anche l’umore, la cognizione e l’appetito di una persona.

Benefici del CBD sul cervello
Altri benefici del CBD sul cervello sono: migliorare l’attivazione dei recettori della serotonina 1A ( effetto che supporta la teoria di come il CBD impedisca determinati problemi e disturbi come il dolore neuropatico, l’ansia, la depressione, la schizofrenia e la nausea da chemioterapia). Il CBD si lega anche ad altri recettori TRPV1 che sono chiamati vanilloidi, e quindi consente di ottenere un effetto terapeutico soddisfacente. I TRPV1 svolgono un ruolo nella termoregolazione nell’infiammazione e nella percezione del dolore. Tra gli altri recettori vale la pena citare quelli attivati dal proliferatore di perossisomi (PPAR) noti anche come “recettori nucleari”, che si trovano sulla superficie del nucleo della cellula e che sono stimolati dal CBD per produrre un effetto antitumorale. Quando si attiva un recettore noto come PPAR-gamma, inizia un effetto antiproliferativo che provoca la regressione dei tumori nelle linee cellulari polmonari.

I benefici del CBD sul cervello possono aiutare gli individui ad affrontare problemi sia fisici che psicologici tra cui:

• Ansia, stress e depressione
• Epilessia
• Qualità del sonno

CBD effetti positivi sull’ansia
Mentre il THC può amplificare gli stati di ansia in alcune persone, il CBD è uno dei rimedi più efficaci, anche in presenza casi gravi. Gli effetti positivi in campo neurologico del CBD in tal caso si possono tranquillamente equiparare a trattamenti a base di farmaci.

CBD effetti sull’epilessia
Un altro specifico studio sui benefici del CBD sul cervello ha dimostrato la sua grande efficacia nel curare l’epilessia e altri disturbi neuropsichiatrici.

CBD effetti benefici sul sonno
La terza proprietà terapeutica del CBD va rilevata anche per quanto riguarda la qualità del sonno. Dal momento che il CBD può aiutare a ridurre l’ansia, a sua volta può servire anche per chi ha difficoltà a conciliare il sonno. Infatti, può aumentarne la quantità complessiva sopprimendo l’insonnia. A un piccolo dosaggio, la CBD induce la veglia e riduce la sonnolenza diurna, ma le dosi massicce impiegate poche ore prima di andare a dormire hanno un effetto equilibrante che spesso porta ad una buona notte di sonno.

Cosa rende il CBD diverso da altri cannabinoidi?
Il CBD, a differenza dell’altro principale principio attivo presente nella pianta della canapa, il THC, non è psicoattivo quindi non induce ad alcun stato di alterazione mentale. L’unica interazione del CBD con il cervello umano porta a un enorme beneficio in presenza di stati d’ansia. Il CBD è noto per avere diverse proprietà terapeutiche, tra cui l’azione neuro-protettiva; infatti, potrebbe rivelarsi utile quando si trattano malattie neurologiche poiché protegge le cellule dalla degenerazione. In uno studio sull’Alzheimer si è constatato che il CBD ne ostacolava lo sviluppo.

Gli effetti analgesici del CBD
Un’altra eccellente proprietà del CBD riguarda gli effetti analgesici. Infatti è stato dimostrato che è in grado di inibire la trasmissione neuronale senza causare tolleranza analgesica. Per questo motivo, i ricercatori affermano che il CBD e gli altri cannabinoidi possono essere utilizzati come base per il trattamento del dolore cronico. Sempre in merito alle proprietà benefiche del cannabidiolo in oggetto, è importante sottolineare che recenti studi hanno dimostrato che dosi molto elevate di CBD non hanno effetti tossici negli esseri umani, e che potrebbero essere utilizzate per inibire la crescita delle cellule tumorali.

Il CBD per curare e prevenire
Mentre la maggior parte degli studi si è concentrata sulla comprensione del THC, il cannabidiolo ha nel frattempo mostrato costantemente un grande potenziale per quanto riguarda i suoi usi terapeutici. È importante quindi comprenderne tutte le proprietà in modo che lo si possa usare per aiutare il corpo a vivere in salute e senza fastidiose patologie che poi creano a loro volta stati depressivi e portano persino a mancanza di autostima.

CBD e Cannabis effetti positivi
Il CBD è il principale componente della Cannabis legale (cannabis light o marijuana legale) perciò tutti gli effetti benefici del CBD si applicano all’utilizzo di cannabis light ricca di questo magico componente.

 

Weedy Point informa che ha provveduto a abbassare i prezzi delle migliori selezioni di cannabis mantenendo invariata la qualità delle genetiche, per dare la possibilità a chiunque di provare e gustare le migliori scelte.

Chiunque voglia chiedere informazioni può contattare Weedy Point al 349 1513651.

Segui Weedy Point su Instagram https://www.instagram.com/weedy_point_h24_sanbeach/ 

facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/

Il negozio, aperto h24, è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli.