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Riviera Oggi in visita alla Michelepertutti onlus, associazione che aiuta i bambini con disturbi nello sviluppo psico-motorio

Riviera Oggi in visita alla Michelepertutti onlus, associazione che aiuta i bambini con disturbi nello sviluppo psico-motorio

Michelepertutti è un’associazione no profit che nasce nel 2014 dalla volontà dei genitori di Michele, un bambino nato con una lesione cerebrale, di aiutare altri bambini con disturbi nello sviluppo psico-motorio e le loro famiglie.

La loro esperienza personale ha contribuito a far comprendere ancora di più l’importanza della diagnosi precoce dei disturbi dello sviluppo: individuare il problema in tempo utile massimizza l’efficacia del percorso riabilitativo . Questo tempo utile coincide con i primissimi mesi di vita del bambino.

Michelepertutti ha la sua sede principale a Stella di Monsampolo dove Marco Sorrentino, papà di Michele e fondatore dell’associazione insieme alla moglie Cristiana, ha accolto noi di Riviera Oggi per farci conoscere questa preziosa realtà da vicino.

Il centro socio-educativo è dotato di un’accogliente reception, uno spazio dedicato ai giochi e stanze nelle quali operano diverse figure professionali. All’interno della struttura, infatti, tutto l’anno vengono offerti servizi riabilitativi per bambini e ragazzi con gravi disabilità motorie, ma non solo. Le neomamme ed i loro bambini, da 0 a 6 anni, vengono coinvolti in occasioni di incontro, confronto e sostegno per crescere in un ambiente facilitante un corretto sviluppo psicomotorio.

L’approccio dell’Associazione è sempre ispirato al Family Centered Care:un approccio assistenziale, incentrato sul riconoscimento dell’importanza del ruolo della famiglia e la sua inclusione nel percorso di cura sviluppato.

A livello operativo, il personale coinvolto aiuta la famiglia a prendersi cura del proprio figlio cercando di rafforzare i legami familiari, cercando di promuovere la sensazione di normalità anche laddove la situazione e il contesto potrebbero attenuare questa percezione.

Il coinvolgimento, la condivisione e la partecipazione del genitore nel percorso di cura è altresì finalizzato all’empowerment genitoriale, inteso come rafforzamento della fiducia in sé e nelle proprie capacità decisionali, per ridurre il livello di ansia e il sentimento di impotenza rispetto alla vita e al futuro del proprio che un genitore sprimenta quando il proprio figlio ha problemi di salute.

La salute è l’obiettivo finale di ogni azione dell’associazione.